Come l’anno scorso, anche quest’anno abbiamo richiesto al Politecnico di Milano il patrocinio al Milano Pride.
Forse qualche anno fa ce lo saremmo potuto scordare, ma fortunatamente i tempi stanno cambiando, e anche nella nostra Università ci sono tante persone attente alle nostre tematiche e ai nostri valori.
La lettera:
All’attenzione del Magnifico Rettore, prof. Ferruccio Resta,
Le scrivo a nome di tutti i soci di PoliEdro, l’associazione che da 6 anni si pone come portavoce delle istanze degli studenti LGBTI+ al Politecnico.In questi anni PoliEdro è cresciuta molto all’interno del Politecnico, guadagnando partecipanti e soci. Tra le nostre attività contiamo proiezioni di film a tematica LGBTI+ (con il cineforum che proponiamo anche quest’anno), conferenze e dibattiti con ospiti esterni (quest’anno abbiamo collaborato con la Lega Italiana Lotta all’AIDS, lo sportello Trans di ALA Milano ONLUS e il C.U.G. del Politecnico), e più importanti di tutti i Meeting di Sharing: un format pensato per permettere ai nostri soci di raccontare le proprie esperienze (positive o negative) di studenti LGBTI+, parlando della propria identità e delle sfide affrontate per farla emergere. Più in generale, si tratta di incontri in cui discutere sulle tematiche LGBTI+, della parità di genere e della diversity, con un approccio personale ed esperienziale.
Tutte queste attività sono il fondamento della nostra azione, la quale si pone due obiettivi principali: da un lato teniamo particolarmente a far sentire accolti i ragazzi e le ragazze LGBTI+ del Politecnico, aiutandoli a crescere prendendo coscienza di loro stessi; dall’altro lato vogliamo mostrare il mondo LGBTI+ dal nostro punto di vista e far conoscere la nostra realtà, riducendo così il rischio di cadere in banali luoghi comuni riguardo ad essa.
A seguito di ciò ci rivolgiamo a Lei per chiedere che il Politecnico patrocini l’evento Milano Pride, che da anni si svolge nell’ultima settimana di Giugno con il duplice significato di ricorrenza storica e di festa dell’orgoglio delle diversità. L’edizione di quest’anno si terrà Sabato 30 Giugno e vedrà ancora una volta più di 200.000 persone marciare per chiedere Uguaglianza, Libertà e Rispetto allo Stato italiano, che lentamente sta evolvendo verso un riconoscimento delle diversità, pur riscontrando non pochi episodi avversi che ogni giorno combattiamo con tanta forza di volontà per le pari opportunità di tutti.
Il Pride è un evento che comunica a gran voce la bellezza e la pari dignità che le persone possiedono per via della loro unicità e Diversità. È allo stesso tempo una rivendicazione sociale ed una manifestazione, poiché non ci può essere stato civile che non intenda riconoscere l’uguaglianza di due qualsiasi individui davanti alla legge, così come nella quotidianità delle loro vite.
Siamo ben consci, data l’esperienza dell’anno passato con tutti i suoi episodi, che continuare in questo impegno da parte del Politecnico significherebbe dare un messaggio chiaro: una conferma che il supporto dello scorso anno non fosse solo un evento isolato, ma una seria presa di posizione e coscienza sulle tematiche della diversità.
PoliEdro porta avanti ogni giorno il lavoro a favore delle diversità proprio tra le mura del Politecnico: un ambiente all’avanguardia sotto moltissimi punti di vista, che negli ultimi anni ha visto la crescita dell’impegno dell’Ateneo nei confronti delle tematiche sociali, e che può crescere ancora di più grazie al supporto ad iniziative come il Pride, per portare innovazione culturale a chi ancora oggi, perfino all’interno della nostra Università, si oppone alla ricchezza delle diversità.Dal nostro punto di vista, l’esperienza dello scorso anno con il primo PoliMi Pride è stata molto positiva ed è stata un indice del supporto che le tematiche della diversità hanno tra le persone del Politecnico. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi nel ricevere supporto da centinaia di studenti, che hanno partecipato con entusiasmo alle attività proposte ai nostri stand all’interno del Politecnico, dai docenti, che sono stati presenti e al nostro fianco anche alla Parata, e persino da parte dello staff e dagli uffici che, in un modo o nell’altro, hanno preso a cuore la nostra iniziativa.
Infine, constatiamo che con noi si muove non solo il mondo accademico (di cui già l’anno scorso abbiamo fatto notare l’impegno), ma anche una serie di realtà commerciali, piccole e grandi, che hanno a cuore i diritti dei lavoratori dentro e fuori dall’ufficio. Lo stesso Career Service del Politecnico, d’altra parte, ci ha riportato l’interesse di queste realtà a collaborare e dialogare con la nostra associazione e i nostri soci, per assicurarci di trovare un ambiente lavorativo inclusivo quando avremo terminato gli studi.
Vorremmo perciò che anche quest’anno venisse rinnovato l’impegno dimostrato l’anno scorso nel voler far sentire ancora più orgogliose di questa Università tutte le persone che, senza alcuna colpa, si trovano spesso nella condizione di essere discriminate, riconoscendone il valore.
Oltre alle considerazioni fatte, di natura associativa e legate ai principi di libertà individuale, vorrei aggiungere anche il mio punto di vista personale. Questo è il primo anno che ricopro un ruolo organizzativo nella mia associazione. Sin dal primo giorno, con tanto impegno e umiltà, ho cercato di portare avanti il duro lavoro di chi mi ha preceduto: quello di guidare PoliEdro affinché possa rendere il Politecnico un posto migliore per tutti. Non lo faccio per fama o prestigio: lo faccio perché, da ragazzo omosessuale, vorrei essere libero di essere me stesso e di amare chi voglio senza dovermi nascondere dentro ad un armadio. Credo che l’amore tra due persone — tra un uomo e una donna, tra due uomini, tra due donne — sia una delle cose più importanti che si possa avere nella vita. Questo è ciò che ci accomuna in PoliEdro: Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transessuali, Intersessuali, ma anche Eterosessuali e persone di qualsiasi orientamento che vogliono poter essere pienamente sé stessi, anche all’interno delle mura della nostra Università, luogo in cui si studia, si lavora, ma soprattutto si cresce. Ogni volta che, passando per gli uffici amministrativi a chiedere informazioni per l’associazione, parlando con i docenti di questioni didattiche, chiacchierando con altri studenti e dottorandi, sento frasi di supporto per ciò che fa PoliEdro, è per me una grande emozione e soddisfazione. Mi fa capire che il seme per l’evoluzione della società è già piantato, e che è compito mio e nostro lavorare affinché cresca sano e forte, affinché si trasformi in uguaglianza e diritti non solo per chi, come me, è omosessuale, ma per tutti.
Cordiali saluti,
Davide Mereu Depau, rappresentante dei soci di PoliEdro